Giuseppe Bertolino è un costruttore di colori, crea mattoni di mare, blocchi d’acqua condensata e cielo specchiato, raggrumati in pigmento puro, in tinte di sole calante e spazio aperto dalla retta infinita e sempre mutevole dell’orizzonte. Il colore denso e incontaminato è steso con una increspatura costante, un movimento di vento sulla superficie marina che la scheggia in una fitta trama di luce riverberata, quella pellicola cangiante che spesso incontriamo nelle passeggiate estive e che conserva il luccichio metallico delle squame dei pesci. Ogni quadro contiene un nucleo segreto, una terza dimensione che ne amplifica e confonde la profondità, sbalzando il nostro sguardo verso stanze segrete incastonate nel supporto. Nel reiterato rapporto dell’artista con la musica, gli elementi essenziali del paesaggio si fondono a evocare una sinfonia continuata e ostinata, una rapsodia in blu e rosso tramonto, che si stende nella cadenza ritmica e nel mantra della pennellata.
Il mare è rappresentato come elemento assoluto di toni, universo d’acqua e specchio di luce celeste, ritoccata dai mutamenti del giorno.
L’uomo non lo abita ma ne viene assorbito così come lui aderisce perfettamente all’immersione dei nostri corpi.
Sabrina Foschini